Social e giovani, un’analisi critica

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Social network e giovani, allarme del  Codacons: in Italia l’83 per cento dei giovani under 24 resta connesso per quattro ore al giorno. Secondo il Codacons, l’uso eccessivo dei social può determinare disturbi comportamentali e psico fisici, squilibri del sonno e cyberbullismo. E contro la dipendenza da social, diffonde il calendario di denuncia ‘Si selfie chi può’. Ma i Social sono totalmente da demonizzare? Forse no. Se usati, con cognizione di causa possono essere un supporto in ambito educativo. Un’analisi critica.

Allarme del Codacons: giovani troppo connessi

Il Codacons lancia l’allarme su un uso errato dei social e di Internet: i giovani italiani sono troppo connessi e l’uso eccessivo di web e social network potrebbe determinare disturbi comportamentali e psico-fisici negli adolescenti, fino a sfociare in una vera e propria dipendenza. L’associazione sottolinea in una nota stampa che, secondo gli ultimi dati disponibili, l’83% dei giovani italiani al di sotto dei 24 anni (3,6 milioni di individui) trascorre in media ogni giorno circa 4 ore online.

Adolescenti e smartphone, controllato in media 75 volte al giorno

La maggior parte delle connessioni avviene da smartphone e la necessità di restare collegati aumenta con il diminuire dell’età. Secondo i dati diffusi dal Codacons, il 51% dei ragazzi tra i 15 e i 20 anni ha difficoltà a prendersi una pausa da web e social e controlla lo smartphone in media 75 volte al giorno; il 7% dei giovani lo fa fino a 110 volte al giorno.

Squlibri nel sonno e disturbi psico fisici, le possibili conseguenze di un uso errato

Il Codacons sottolinea poi le conseguenze che un uso errato della Rete può avere per i giovani. una recente ricerca condotta negli Usa ha messo in luce che, nella fascia di età compresa tra i 12 e i 15 anni, l’eccessivo tempo trascorso in Rete porterebbe a un aumento dei casi di disturbi psico-fisici, squilibri nel sonno e nell’alimentazione, comportamenti asociali che potrebbero sfociare nel cyberbullismo, fino ad arrivare ad alterazioni anatomiche e vere e proprie forme di dipendenza da social network.

‘Si selfie chi può’: il calendario Codacons

Il Codacons non ci sta e per denunciare il fenomeno ha realizzato per il 2020 un calendario dal titolo ‘Si selfie chi può’: per mezzo di 12 scatti provocatori e volutamente disturbanti, firmati dalla nota fotografa Tiziana Luxardo, l’associazione analizza le manifestazioni negative di social network, web e nuove tecnologie di comunicazione, mostrando molte delle conseguenze negative comet cyberbullismo, odio e violenza o mercificazione dell’immagine della donna.

Social in educazione: un utilizzo innovativo

Ma la Rete e in particolare i social sono da condannare totalmente, senza se e senza ma? Forse no. Come già sottolineato in un precedente articolo, i social potrebbero essere utilizzati, per esempio, nei casi di ritiro sociale, come punto di partenza per poi reinserirsi in modo graduale nella società. Per i casi di ritiro sociale, insomma, potrebbero fungere da ancora, pur virtuale, per non restare completamente isolati dal mondo. Ma i social potrebbero anche essere utilizzati, per esempio, per migliorare l’inclusione dei ragazzi stranieri che non conoscono bene la lingua italiana. Attraverso i social, i ragazzi potrebbero imparare meglio la lingua che non conoscono, salvaguardando la propria e realizzando una fusione tra culture. E’ chiaro che questi potenziali interventi devono essere ben progettati e nulla può essere lasciato al caso.

Sociale Web, tra errori e utilizzo consapevole

Insomma, la Rete e i social hanno dei rischi sia sulla salute sia per i ‘brutti incontri’ che si potrebbero fare. E proprio perché hanno dei rischi non possono essere sottovalutati, ma bisogna imparare a utilizzarli con consapevolezza, formando sia i giovani sia gli adulti sul loro utilizzo. Se si impara a utilizzare i social e il web in generale con consapevolezza, allora questi potrebbero diventare strumenti molto utili in campo educativo.

Calendario Codacons Calendario Codacons

di Sara Riboldi

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