Vanzaghello - "Chiedete perdono a Dio. Solo questo può curarvi!".
L'appello sull'informatore parrocchiale

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Torna a far discutere l'informatore parrocchiale con data domenica 5 aprile. Un articolo con affermazioni molto nette, che personalmente non condivido. Riportiamo stralci del brano pubblicato, con le considerazioni alla fine. Qui osservo solo come sia a mio avviso di questi tempi poco piacevole leggere che tutto questo sia un segno di una sorta di punizione divina.

Tra fede e critica alla società

"Tornate a Cristo! Chiedete perdono a Dio! Solo questo può curarvi!". Questo è il titolo del brano di apertura dell'informatore parrocchiale. Il titolo del brano dell'informatore si ripete già all'inizio dell'articolo pubblicato: "La cosa paurosa - si scrive sul Mantice - è che, davanti ai chiari segni dell’Apocalisse, alla privazione dell’Eucarestia, all’avanzata della morte che presto sarà invidiata dai sopravvissuti affamati, non si sappia dire la sola parola sensata: “Tornate a Cristo! Chiedete perdono a Dio! Solo questo può curarvi”. No, perché la dottrina ufficiale è: non è Dio che manda le punizioni. Che vuol dire: è inutile che lo preghiate. E anche, soprattutto: non avete fatto nulla di male, continuate come prima". Una critica che questa volta pare essere rivolta verso la società contemporanea. E in effetti poco dopo l'articolo prosegue dicendo che "quei peccati" sarebbero "adottati dalle società 'avanzate' con arroganza".

I temi trattati

I temi affrontati nell'articolo sono molto forti. Si parla, ad esempio dell'eutanasia. "L’omicidio volontario è diventato politica di Stato, definitivamente, con la legalizzazione dell’eutanasia in Europa del Nord, in Spagna e da noi la depenalizzazione; e il 74 per cento degli italiani si son dichiarati a favore (...)". Poi si parla di omosessualità, "peccato impuro contro natura", che "è diventato un diritto, anzi una festa collettiva, una sfida e derisione della morale 'vecchia' e una virtù protetta dalle leggi". Altro tema, fra gli altri, affrontato è la globalizzazione. " 'Frodare la giusta mercede agli operai': e cos’è la globalizzazione del capitalismo finanziario terminale? Cos’altro sono le delocalizzazioni che hanno fatto mancare ai lavoratori di qui dignità e salari decenti? È la colpa collettiva di cui siete, siamo tutti complici, ogni volta che abbiamo egoisticamente goduto dei comodi della globalizzazione".

La critica alla Chiesa

La critica passa poi alla Chiesa: "Per questo il mutismo di molti nella Chiesa è agghiacciante. Arriva l’Apocalisse e non si ha nulla da dire; se non impedire le Comunioni. Anche a Pasqua: e quale segno apocalittico si deve ancora aspettare? Ci vuole più Europa? Siccome il culto della Madonna è sgradito ai protestanti e contrario all’ecumenismo, molti non hanno voluto ripetere l’invocazione che pronunciò Woytjla; che fu insieme precisa diagnosi delle nostre colpe collettive, ed esorcismo, e richiesta di misericordia per esse".

Temi su cui parlare

Una lunga lista di 'colpe' umane quella enunciata nell'informatore. Ma anche una serie di temi importanti sui quali riflettere, dai salari all'eutanasia. Sul diritto a una morte dignitosa e a scegliere la propria qualità della vita ci sarebbe da dire moltissimo. La bioetica si è occupata e si occupa moltissimo di questo tema. Non è questa la sede. Basti però dire che a qualità della vita è centrale nelle discussioni in merito. Può una persona avere il diritto di morire se la qualità della sua vita non dovesse più rispondere alle sue aspettative della vita stessa? Il tema ruota attorno fra le altre cose alla disponibilità o all'indisponibilità della vita per l'essere umano e questo porta ovviamente a una differenza di posizioni tra i cattolici convinti e i laici (ci sono anche posizioni intermedie, va detto). Per quanto riguarda l'omosessualità, ben venga che sia un diritto. Non credo che su questo tema ci sia molto da parlare, se non il fatto di dire che le coppie omosessuali sono legittimate dalla legge sulle unioni civili. Una sfida alla vecchia morale? Non saprei se possa considerarsi una sfida ma di certo è un modo per garantire pari diritti alle persone, indipendentemente dal sesso, dalla razza, dalla lingua, dalla religione, dalle opinioni politiche, dalle condizioni personali e sociali, così come recita la Costituzione italiana. Un ultimo pensiero. Dal pezzo sembra che quello che stia succedendo oggi sia un segno di una sorta di punizione divina per le 'colpe' dell'intera società. Può essere che io abbia travisato e lo spero. Il dolore che c'è oggi non può essere attributo alla società e a un allontanamento da Dio. Non sarebbe giusto verso tutte le persone che stanno morendo e combattendo. E neanche verso tutti i medici e gli operatori che lottano per guarirci. Mi sento però di chiudere con una nota positiva. La preghiera. Ecco, credo che per i fedeli la preghiera sia fondamentale, così come lo è la speranza per chi invece non crede. Entrambe non curano. Per la cura ci sono i medici. Tuttavia possono supportare a livello morale. Credo che la speranza sia in questo momento fondamentale per superare un momento che da superare è difficilissimo. Sperare è ancora una parola piena di significati.


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Sara Riboldi

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