Vittima di bullismo, fonda un’associazione per combatterlo. Vincenzo Vetere, insieme a un gruppo di amici, ha deciso di dichiarare battaglia a un fenomeno che sta prendendo sempre più piede fra i giovanissimi. E nasce così l’Acbs Onlus. L’intenzionalità del comportamento aggressivo, il fatto che questo si ripeta più volte e la difficoltà della vittima a potersi difendere sono i tristi ingredienti del bullismo. Di forme ce ne sono tante, dalle aggressioni fisiche alla diffusione di pettegolezzi che progressivamente possono portare all’esclusione, fino alle offese verbali, di persona o via internet, il cosiddetto cyberbullying. Nei tempi moderni, il nuovo bullismo corre in rete. La pubblicazione di immagini che ritraggono la messa in atto delle prepotenze è sempre più frequente. Ma non manca l’invio di sms o mail offensive o la divulgazione di messaggi e commenti ai danni delle vittime. Rientra in questo ultimo caso la storia di Vincenzo.
Io ho subito bullismo dalle elementari alle superiori. Il bullismo nel mio caso si limitava a offese personali, di persona e tramite internet sui social. Sono arrivati al punto di offendere anche i familiari più stretti! Commentavano ogni post con volgarità e facendomi passare per un buono a nulla, diffondendo anche in giro le mie debolezze.
Non l'ho mai capito; credo perché non facevo le stesse cose che facevano loro. Per esempio ero uno dei pochi che non fumava e che non usciva nel pomeriggio a fare baldoria; non seguivo mai le loro indicazioni, facevo sempre di testa mia.
Esatto, l'essere contro tendenza al giorno d'oggi è difficile. Sono arrivato a un punto che anche uscire il pomeriggio o andare in discoteca diventava troppo per me: avevo molta paura. Mi sentivo escluso da tutti e un problema, perché non capivo se il problema ero io o le persone che mi stavano attorno.
Non parlavo mai con nessuno, solo con i miei familiari: mi hanno sempre detto di lasciare stare e di non prendermela, ma loro non la smettevano mai. Ormai ho superato questo problema e ho deciso di aprire la Onlus perché sono stufo di sentire ai telegiornali che i ragazzi muoiono per questo motivo. L’associazione nasce appunto da persone che hanno subito atti di bullismo e che hanno voglia di aiutare chi lo subisce.
Vogliamo tentare di dare una mano sia ai ragazzi che hanno subito bullismo, mediante l’organizzazione di colloqui anonimi e con il supporto di psicologi professionisti sia aiutare coloro che il bullismo lo provocano, mediante attività socialmente utili. Inoltre, trattiamo il tema nelle scuole.
Sara Riboldi
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