Magnago - Vittima di bullismo, fonda un'associazione per combatterlo

Vincenzo Vetere

Vittima di bullismo, fonda un’associazione per combatterlo. Vincenzo Vetere, insieme a un gruppo di amici, ha deciso di dichiarare battaglia a un fenomeno che sta prendendo sempre più piede fra i giovanissimi. E nasce così l’Acbs Onlus. L’intenzionalità del comportamento aggressivo, il fatto che questo si ripeta più volte e la difficoltà della vittima a potersi difendere sono i tristi ingredienti del bullismo. Di forme ce ne sono tante, dalle aggressioni fisiche alla diffusione di pettegolezzi che progressivamente possono portare all’esclusione, fino alle offese verbali, di persona o via internet, il cosiddetto cyberbullying. Nei tempi moderni, il nuovo bullismo corre in rete. La pubblicazione di immagini che ritraggono la messa in atto delle prepotenze è sempre più frequente. Ma non manca l’invio di sms o mail offensive o la divulgazione di messaggi e commenti ai danni delle vittime. Rientra in questo ultimo caso la storia di Vincenzo. 

Vincenzo, te la senti di raccontare la tua esperienza?

Io ho subito bullismo dalle elementari alle superiori. Il bullismo nel mio caso si limitava a offese personali, di persona e tramite internet sui social. Sono arrivati al punto di offendere anche i familiari più stretti! Commentavano ogni post con volgarità e facendomi passare per un buono a nulla, diffondendo anche in giro le mie debolezze.

Per quali motivi ti offendevano?

Non l'ho mai capito; credo perché non facevo le stesse cose che facevano loro. Per esempio ero uno dei pochi che non fumava e che non usciva nel pomeriggio a fare baldoria; non seguivo mai le loro indicazioni, facevo sempre di testa mia.

Eri considerato fuori dal giro?

Esatto, l'essere contro tendenza al giorno d'oggi è difficile. Sono arrivato a un punto che anche uscire il pomeriggio o andare in discoteca diventava troppo per me: avevo molta paura. Mi sentivo escluso da tutti e un problema, perché non capivo se il problema ero io o le persone che mi stavano attorno.

Avevi detto a qualcuno delle offese che subivi?

Non parlavo mai con nessuno, solo con i miei familiari: mi hanno sempre detto di lasciare stare e di non prendermela, ma loro non la smettevano mai. Ormai ho superato questo problema e ho deciso di aprire la Onlus perché sono stufo di sentire ai telegiornali che i ragazzi muoiono per questo motivo. L’associazione nasce appunto da persone che hanno subito atti di bullismo e che hanno voglia di aiutare chi lo subisce.

Quali sono le finalità?

Vogliamo tentare di dare una mano sia ai ragazzi che hanno subito bullismo, mediante l’organizzazione di colloqui anonimi e con il supporto di psicologi professionisti sia aiutare coloro che il bullismo lo provocano, mediante attività socialmente utili. Inoltre, trattiamo il tema nelle scuole.


Sara Riboldi

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