Casorezzo - Cineteatro, attesa per la sentenza del Consiglio di Stato
I possibili scenari

cineteatro

Casorezzo - Cineteatro, attesa per la sentenza del Consiglio di Stato in merito al diniego del Comune di abbatterlo. Intanto, nel consiglio comunale di mercoledì 8 aprile maggioranza e minoranza hanno discusso sul futuro dell'immobile. Da una parte il gruppo di minoranza 'Insieme per Casorezzo' ha presentato una mozione per chiedere al Comune di abbandonare i contenziosi giudiziari aperti con la parrocchia e consentire la demolizione del cineteatro, dall'altra la maggioranza sceglie di aspettare la sentenza del Consiglio di Stato, "alla luce dell’importanza della posta in gioco, ovvero la sopravvivenza di una testimonianza culturale della nostra collettività, che, oltretutto, potrebbe tornare ad essere un punto d'attrazione che renderebbe Casorezzo maggiormente appetibile per eventuali nuove richieste di residenza".

La storia in breve

La parrocchia nel corso degli anni presenta due ricorsi al TAR. Il primo: sul diniego all'abbattimento da parte del Comune. Il secondo: sulla modifica al Piano di Governo del Territorio che inserisce il cineteatro nell'elenco degli edifici di Casorezzo da tutelare. Sul primo ricorso il TAR da ragione alla parrocchia. Un passo indietro: nel 2015 la Parrocchia aveva chiesto agli uffici comunali l'autorizzazione ad abbattere il cineteatro. Al suo posto avrebbe voluto realizzare un’area verde nel contesto del nuovo oratorio. La Giunta comunale aveva chiesto il parere a un legale. Secondo l’avvocato, in base a vincoli previsti ancora nel vecchio Piano di governo del territorio della precedente amministrazione, che aveva inserito il cineteatro fra i beni da tutelare, non poteva essere abbattuto. Da qui il blocco della demolizione e il ricorso al TAR da parte della parrocchia, ricorso che vince. Il Comune a questo punto fa appello al Consiglio di Stato. Nel febbraio 2020 il TAR si riunisce per il secondo ricorso, quello sull'inserimento della struttura nell'elenco degli edifici da tutelare. Ma decide, prima di esprimersi, di aspettare la sentenza del Consiglio di Stato sul primo ricorso. La questione è delicata, perché appunto si tratta di esprimere giudizio sulla possibilità o meno da parte del proprietario dell'immobile (in questo caso la parrocchia) di poter abbattere un edificio a prescindere che questo sia inserito nel Pgt.

Istanza di prelievo al Consiglio di Stato, gli scenari

Il Comune lo scorso 4 aprile presenta istanza di prelievo al Consiglio di Stato. Pochi giorni prima la stessa domanda era stata presentata dalla parrocchia. In sostanza, il Comune chiede di fissare la discussione dell'udienza in tempi rapidi, poiché appunto il giudizio di primo grado sulla struttura resta sospeso fino alla decisione del Consiglio di Stato. C'è quindi grande attesa per la sentenza del Consiglio di Stato perché da essa dipendono le sorti del cineteatro. Qualora il Consiglio di Stato desse ragione alla parrocchia, il cineteatro potrebbe essere abbattuto, ma a fronte dei costi di demolizione. Qualora invece la ragione dovesse andare al Comune, il cineteatro non potrebbe essere toccato. E in questo caso bisognerebbe pensare a come intervenire per far sì che esso 'riprenda vita'.

La mozione della minoranza in breve

Il gruppo di minoranza, come detto, presenta una mozione in cui si chiede al Comune di abbandonare i contenziosi con la parrocchia e consentire alla demolizione del cineteatro. I motivi riguardano in sostanza il fatto che la struttura sia di proprietà della parrocchia, che non avrebbe vincoli artistici culturali, che la mancata demolizione impedirebbe la realizzazione dell'area verde per il nuovo oratorio e che, dati i molti anni passati, la lite tra Comune e parrocchia non avrebbe più senso.

La replica della maggioranza

La risposta da parte del gruppo di maggioranza è netta. Nella risposta scritta alla mozione si specifica che: "la pianificazione urbanistica del Comune di Casorezzo ha, sin dal 2013, coerentemente affermato il peculiare valore del cineteatro per la nostra collettività, ponendo una specifica disciplina a presidio del mantenimento dell’edificio e della sua particolare destinazione d’uso. Tale regime giuridico - che è ovviamente ben diverso da quello scaturente di un vincolo ministeriale - era stato del resto auspicato addirittura dalla Sovrintendenza, che nel 2011 si era augurata l'approvazione di norme urbanistiche volte alla conservazione delle caratteristiche dell’edificio, in considerazione della sua natura e del ruolo socioculturale ricoperto nella storia recente di Casorezzo". In sostanza, per il Comune il cineteatro non dovrebbe essere abbattuto in quanto rappresenta la storia di Casorezzo e potrebbe essere una risorsa per il paese.

Il punto del Comune sui progetti

La maggioranza replica anche sul presunto stato di degrado e pericolosità fatti presente dal gruppo di minoranza, oltre al fatto che la presenza della struttura, per la minoranza, impedirebbe il completamento del nuovo oratorio: "Non risponde al vero né la pretesa irreversibilità dello stato di degrado del cineteatro, né l’incompatibilità della sua conservazione con il completamento del nuovo oratorio: basti pensare che in una fase iniziale, ovvero ancor prima dell'idea del nuovo edificio, la stessa Parrocchia aveva presentato un progetto di nuovo edificio che non prevedeva affatto la distruzione del Cineteatro bensì la coesistenza dei due manufatti". Un altro passo indietro. Anni fa erano stati presentati due progetti. Uno che prevedeva l'abbattimento del cineteatro, l'altro che invece prevedeva la sistemazione della casa, abbandonata, del sacrestano, la costruzione del salone e in una terza fase la sistemazione del cineteatro, a carico però di una fondazione. Continua la maggioranza: "Dunque, la proposta della sua demolizione non è affatto una scelta obbligata della Parrocchia, né sotto il profilo tecnico né sotto quello economico, si tratta di una mera preferenza della proprietà che, è opinione dell’Amministrazione, confligge con la disciplina urbanistica conservativa di riferimento. Contrasta altresì con l'ormai consolidata sensibilità in termini ambientali, che prevede la ristrutturazione degli edifici esistenti". In ogni caso, la scelta spetta appunto al Consiglio di Stato.

Oldani: "Potrebbe diventare luogo di attrazione"

Mozione respinta. Per il Comune "appare saggio attendere il giudizio di appello pendente al Consiglio di Stato alla luce dell’importanza della posta in gioco, ovvero la sopravvivenza di una testimonianza culturale della nostra collettività, che, oltretutto, potrebbe tornare ad essere un punto d'attrazione che renderebbe Casorezzo maggiormente appetibile per eventuali nuove richieste di residenza". Aggiunge il sindaco, Pierluca Oldani, "L'Unione Europea è intenzionata a finanziare la ristrutturazione dei teatri, soprattutto nei centri minori, poiché contribuiscono a creare la comunità. Il cineteatro, oltre a far parte - così come altri edifici - della storia di Casorezzo, potrebbe rafforzare il senso di comunità del paese e potrebbe anche diventare luogo di attrazione per gli altri comuni, dando nuova vita al paese".


Sara Riboldi

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