Amianto, 4 mila morti all'anno

amianto aiea

Amianto, sono circa 4 mila i morti all'anno per malattie causate da questo silenzioso veleno e ben 30 milioni le tonnellate presenti ancora nell'ambiente. Sono questi i dati riportati da Maura Crudeli, presidente dell'Associazione Italiana Esposti Amianto (AIEA), uniti alla richiesta di azioni urgenti e coordinate dal Ministero della Salute per la tutela della salute e la prevenzione  degli esposti all'amianto. Maura Crudeli ha partecipato lo scorso 10 luglio alla Maratona Patto per la Salute, in rappresentanza del Coordinamento Nazionale Amianto in qualità di vice presidente. 

I dati

Spiega Maura Crudeli: “Ci sono dati preoccupanti: 4.000 morti all’anno per malattie causate dall'amianto; come se ogni anno scomparisse un intero comune a causa di un terremoto, ma di cui nessuno sembra rendersi conto. In Italia abbiamo ancora 30 milioni di tonnellate di amianto presenti nell'ambiente e nel tessuto industriale, 40 SIN, di cui 10 con presenza amianto. Ma, su 600.000 esposti all’amianto solo 30.000 persone sono sottoposte a sorveglianza sanitaria, una situazione inaccettabile”. Dall'AIEA fanno sapere che all'anno sono 1.200 i morti per mesotelioma, il tumore killer provocato dalle fibre di amianto che penetrano nell'organismo attraverso la respirazione. Nello specifico, sono stati 25 mila i casi di mesotelioma dal 1993 al 2015. Una strage silenziosa, che vede negli ultimi anni una crescita dei mesoteliomi ambientali e non professionali. Ricordiamo, infatti, che non è l'amianto in sé a essere pericoloso, ma le sue fibre; se l'amianto si sfalda, le sue sottili fibre si disperdono e se inalate possono provocare malattie quali il mesotelioma.

Maura Crudeli: “Chiediamo interventi precisi e azioni coordinate"

“Per questo- ha aggiunto Maura Crudeli - oggi chiediamo con forza per gli esposti all'amianto interventi precisi e azioni coordinate del Ministero della Salute con tutti gli altri Ministeri, per garantire il diritto alla salute, a una efficace prevenzione, alle cure più avanzate e adeguate in strutture specializzate, alla tutela legale e al risarcimento del danno per i morti di amianto e per i loro familiari. E nel contempo, chiediamo un piano concreto e immediato per l'eliminazione definitiva dai luoghi di lavoro e dall'ambiente di questo subdolo e feroce killer che è l'amianto. Ci auguriamo vivamente che questa sia un'occasione per raccogliere le istanze più importanti sul tema della salute a cui far seguire azioni concrete. Anche per questo attendiamo di essere ricevuti dalla Ministra, a cui abbiamo chiesto da tempo un incontro".

Le richieste

Le richieste alla Ministra della Salute Giulia Grillo sono specificate in una nota stampa dall'AIEA:
- che la sorveglianza sanitaria venga effettuata in tutte le regioni con la istituzione in ogni Regione del Registro degli Esposti e degli Ex Esposti all’Amianto come previsto dal D.Lgs. 81/08, anche detto “Testo Unico” di salute e sicurezza sul lavoro;
- è necessario implementare e migliorare le direttive nazionali dell’accordo stato regioni del febbraio 2018, per una sorveglianza sanitaria uguale per tutti in Italia, senza avere protocolli diversi da regione a regione;
- che l’INAIL, ente preposto al riconoscimento delle malattie professionali, in particolare di quelle dovute all’amianto, le riconosca. Sarebbe auspicabile che tali riconoscimenti vengano affidati alle strutture sanitarie, come prevedeva all’inizio la legge 833/1978 di riforma sanitaria, con invio della documentazione all’Inail per i relativi pagamenti;
- che si consideri il dramma dei cittadini, che si sono ammalati di patologie asbesto correlate soltanto per aver vissuto in luoghi inquinati dall'amianto, pur non avendo mai lavorato in fabbriche con la presenza di amianto, prevedendo per essi le stesse tutele e risarcimenti previsti per gli esposti all'amianto nei luoghi di lavoro;
- che si favorisca la creazione e/o il potenziamento dei centri specializzati per la diagnosi e cura delle patologie asbesto correlate e favorirne il coordinamento, che vengano individuati gli Ospedali di riferimento per la cura del mesotelioma, da 1 a 3 per regione;
- che si adottino modelli organizzativi che consentano la presa in carico globale dei pazienti affetti da patologie asbesto correlate e che nelle aree caratterizzate da particolari criticità ambientali per la presenza di più fattori inquinanti, si implementino nelle strutture sanitarie presenti nel territorio le infrastrutture tecniche e professionali per rendere efficaci e tempestivi diagnosi e terapie;
- che venga potenziato il C.O.R. del Re.Na.M. in applicazione della Dir. UE 2009 e venga istituito il Registro di tutte le malattie asbesto correlate, non solo il RENAM per i mesoteliomi maligni;
- che venga fatto l’aggiornamento del DM 9 aprile 2008 e delle malattie professionali tabellate dell’Inail con l’inserimento delle patologie asbesto-correlate relativamente al colon-retto, la faringe e lo stomaco (Iarc 2009), per gli ex esposti e i lavoratori esposti alle fibre di amianto;
- che si imponga alle varie società che sono state causa di disastri ambientali e delle patologie oncologiche e non, di bonificare il territorio, di finanziare la Sorveglianza Sanitaria e tutti gli eventuali studi finalizzati al benessere degli ex lavoratori e degli abitanti delle zone circostanti;
- chiediamo che il Ministero della Salute collabori con tutti gli altri Ministeri in ordine alla Prevenzione delle malattie asbesto correlate,per tutte le azioni necessarie a garantire l’eliminazione dell’amianto.

Il commento

Fin dal C.N.A. 2012 sta lottando per l'attuazione del Piano Nazionale Amianto, per avere una Sorveglianza Sanitaria unica in tutte le Regioni, per riaprire i termini dei benefici di esposizione all'amianto, per le bonifiche e lo smaltimento dell'amianto dal territorio, per i riconoscimenti e le quantificazioni delle malattie professionali fatte dai medici della sorveglianza sanitaria. La nocività dell'amianto per la salute dell'uomo è nota e scientificamente provata. La legge che bandisce l’amianto in Italia è del 1992, ma ancora oggi l'amianto continua a mietere vittime. “È giunto il momento di attivare tutti i percorsi necessari per la piena attuazione della 257 e di quelle successive per l'eliminazione dell'amianto dal nostro Paese”, ha sottolineato Maura Crudeli.


Sara Riboldi

Condividi questo articolo su: